Non è facile distinguere un buon Medico del Lavoro, con l’esperienza e la professionalità necessarie.

Di sicuro deve essere uno specialista, meglio se con esperienza maturata nel settore di interesse aziendale. Il medico, inoltre, deve avere alle spalle un poliambulatorio di riferimento (ad esempio, per effettuare visite preassuntive, visite a richiesta, visite specialistiche ecc.) e una segreteria dedicata.

Gli strumenti medicali devono essere all’avanguardia, tarati e manutenuti con costante periodicità.  L’informatizzazione, il rispetto della privacy e la certificazione di qualità dell’intero servizio offerto sono altri pilastri che permettono di poter lavorare in maniera adeguata ed efficace.

E’ importante che la Medicina del Lavoro non sia vista solo come un obbligo e una pratica veloce di basso costo. Le sue potenzialità e la sua durata sono potenzialmente infinite: essa nasce con l’azienda e la segue per tutta l’esistenza dell’azienda stessa.

In definitiva, la Medicina del Lavoro è un partner imprescindibile per un’azienda seria, proattiva e che desidera investire sul benessere e sulla salute dei suoi dipendenti.

La Medicina del Lavoro: quando è obbligatoria

Come è noto e normato, per alcune attività la Medicina del Lavoro rappresenta un dovere in capo al datore di lavoro. Tale obbligo scatta in relazione alla presenza di precisi rischi professionali, riportati nel Documento di Valutazione dei Rischi.

L’attuale pandemia ha dimostrato però, come sia fondamentale avere in azienda la presenza del Medico Competente, anche in assenza di rischi definiti. Tutto ciò, sia al fine di ricevere un utile contributo inerente alla gestione dell’emergenza sanitaria, sia per intervenire con piani di promozione salute, quali per esempio la verifica di positività Covid-19 mediante tamponi o sierologici. Solo attraverso un attento programma di prevenzione, infatti, è possibile mantenere il personale in salute e ottenere la massima efficienza dei processi aziendali.